Questa sostanza è molto preziosa alla vita dell’alveare, in quanto le api la possono produrne da materie prime differenti. La sua composizione varia a seconda della vegetazione che sta attorno al favo, a seconda della stagione, della condizione dell’alveare e, addirittura, dal tipo di api che la producono. La propoli è raccolta dalle api più esperte, le bottinatrici anziane, che individuano e prelevano la resina nelle ore più calde della giornata, così da essere abbastanza morbida da essere lavorata dalle mandibole delle api. In base alla fonte della raccolta, il colore della propoli può variare dal giallo-verde a rossastro fino al nero. Le variazioni valgono anche per il sapore e per l’odore che varia notevolmente.
All’interno dell’alveare la propoli svolge una funzione essenzialmente antibatterica e di mastice, che le api usano per saldare i telai nell’arnia, sigillare, tappare e isolare buchi o feritoie.
COMPOSIZIONE: è formata principalmente da una miscela di composti aromatici e fenoli in percentuale variabile. In genere comunque è composta da resine e balsami, cere, oli essenziali e aromatici, polline, flavonoidi, crisina, acidi fenolici e curanine. Questa composizione risulta quindi ottimale come antiossidante e antirancidente, batteriostatica e battericida, antimicotica, cicatrizzante, protettiva per la circolazione e antidepressiva.
Cit. I rimedi della natura
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