Il limone, pianta e proprietà

Antico frutto salutare dalle origini sacre

Il limone è conosciuto sin dall’antichità e le sue origini risalgono all’incirca al III millennio A.C.

La pianta è solitamente associata al Mediterraneo, ma i primi esemplari sarebbero nati in Oriente, nella zona nordoccidentale dell’India, non lontano dall’Hymalaya e da qui si diffusero successivamente anche nel Sudest dell’Asia, in particolare in Cina e Mesopotamia, dove il limone veniva utilizzato a scopo terapeutico per le sue virtù antisettiche, antireumatiche e tonificanti. Il limone era presente in moltissime civiltà per le sue proprietà, anche nell’antico Egitto dove era considerato un frutto pregiato. Usavano il suo succo anche nei procedimento di imbalsamazione delle mummie, come afrodisiaco, come rimedio antifebbre, per le coliche e come antidoto per il veleno. Il limone raggiunse poi la Grecia antica e successivamente anche in Italia dove veniva usato principalmente per curare le infezioni.

Ad oggi è molto usato in cucina come ingrediente, ma anche come rimedio naturale, prodotto di cosmesi, detergente e come elemento fondamentale in cure fitoterapiche, ayurvediche e nell’aromaterapia.

Coltivazione e proprietà

La specie Citrus Limon L. appartiene alla famiglia delle Rutacee; con il nome di “limone” si intende sia l’albero che il frutto in sè. E’ un grazioso alberello di altezza variabile da 2 a 6 metri, ha una corteccia di colore grigio e una chioma molto ramificata, sempreverde: le foglie, di forma ellittica, sono rossastre da giovani e verde brillante in età matura ed emanano un piacevole aroma se stropicciate. I fiori che compaiono durante la fioritura sono molto profumati e di colore bianco, con leggere sfumature violette. La produzione dei frutti avviene sui rami dell’anno precedente. Il frutto ha forma ovale con apici appuntiti, è caratterizzato da una scorza superficiale dal colore giallo intenso ma può assumere differenti gradazioni in base alla maturazione e alla varietà. La polpa è giallognola e succosa, dal gusto acido ed è suddivisa in spicchi protetti da una pellicina sottile e trasparente. Il limone è una specie rifiorente, cioè durante l’anno ha più fioriture, da marzo a ottobre ne ha circa 6, ma in primavera c’è quella più importante per qurlità e quantità, mentre in settembre si originano i cosiddetti “verdelli” che matureranno nell’estate successiva.

Semina e coltivazione

La pianta del limone è molto sensibile al freddo e al vento, per questo motivo cresce prevalentemente in zone dal clima temperato, quindi nelle regioni Mediterranee (Italia, Grecia, Spagna e Turchia), in alcune zone del Nord America e in alcuni punti di India, Messico, Argentina, Brasile e Australia. La pianta si defoglia completamente quando si raggiungono i -4°C, fiori e frutti resistono invece fino a -2°C; in caso di forte siccità è necessaria una costante irrigazione. La pianta può essere ottenuta tramite seme o innesto.

A differenza degli altri agrumi, i limoni continuano a maturare anche dopo essere stati staccati dalla pianta. Vengono spesso raccolti verdi e trattati successivamente con prodotti chimici. Per questo bisogna stare molto attenti che il frutto provenga da agricoltura biologica prima di consumarne la buccia. Durante la raccolta si deve fare attenzione a non rovinare il frutto: è meglio non strappare i limoni con le mani, ma usare delle forbici apposite.

Comprare e conservare i limoni

Sui banchi della frutta e verdura i limoni si possono comprare tutto l’anno a basso costo. Per essere sicuri che il frutto sia maturo, è sufficiente controllare che non sia troppo duro e che la scorza sia di grana fine, non rugosa o con screpolature. La certezza sulla freschezza del frutto viene data dallo stato del peduncolo, che deve essere verde. Più il colore esterno è intenso, più il gusto è dolce.

A temperatura ambiente i limoni si conservano perfettamente fino a 10 giorni, per periodi più lunghi è meglio tenerli in frigorifero, facendo però attenzione a non sovrapporli. Se si consuma solo metà limone e si vuole conservare l’altra metà per qualche giorno, è sufficiente bagnare con un po’ di aceto la parte tagliata, per mantenerne la freschezza. Volendo è possibile conservare il succo del limone in freezer per un intero anno, mettendolo nelle vaschette per il ghiaccio. Per conservare la scorza, invece, è necessario separarla dal frutto prima di spremerlo, asportandola con un pelaverdure per ottenere delle striscioline e stando attenti a levare anche la parte biancastra, che è fortemente amara.I vari pezzi di scorza vanno poi disposti su un foglio di carta da forno, uno lontano dall’altro, fatti seccare all’aria per 2/3 giorni e messi poi in sacchettini di cotone e tenuti in luoghi freschi e asciutti. L’essiccazione può avvenire anche in forno, mettendo le strisce ottenute una accanto all’altra e facendole cuocere per 5/6 ore a temperatura minima e col forno leggermente aperto. Prima di consumare la scorza bisogna farla rinvenire in acqua.

Cit: Miracoli di natura per stare bene

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